Anna Rita Fantoni, già direttrice della Biblioteca Medicea Laurenziana, ci conduce, in questo esclusivo documentario, alla scoperta delle pagine di alcuni tra i più preziosi manoscritti della "Divina Commedia" di Dante. Il Pluteo 40.3, manoscritto realizzato intorno al 1360 in ambito senese, apparteneva a Piero di Cosimo de' Medici e conserva ancora l'antica catena che lo ancorava ai banchi michelangioleschi. Lo Strozzi 152 è un altro bellissimo esemplare, riccamente decorato, risalente alla metà del XIV secolo, parte della collezione del Marchese Strozzi, successivamente acquisita dalla Biblioteca Laurenziana. E’ uno dei cosiddetti “Danti del Cento” perché assegnati a quell'amanuense di cui parla il Borghini: " e si conta d'uno che con cento Danti ch'egli scrisse, maritò non so quante sue figliuole". Il manoscritto "Conventi soppressi 204", che risale al periodo tra il 1420 e il 1425, contiene le tre cantiche con il commento di Francesco da Buti. Questo manoscritto fa parte del Fondo Conventi soppressi della Laurenziana, una raccolta creata in seguito alle soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi. Il manoscritto Tempi 1, datato 1398, è uno dei più splendidi esemplari della Commedia dantesca. Le tre cantiche sono impreziosite da scene miniate quadripartite, attribuite a Simone Camaldolese. Il codice è giunto in biblioteca nel 1839, donato dal marchese Tempi. Infine, il Manoscritto Mediceo Palatino 75 raccoglie, tra gli altri, i bellissimi disegni di Giovanni Stradano (Jan van der Straet), pittore fiammingo attivo a Firenze nel XVI secolo, che realizzò una serie di scene tratte dall'Inferno e dal Purgatorio.