Tra i manoscritti dell’Archivio di Montecassino particolare rilevanza hanno i codici della Regola di San Benedetto. La Regola, dice Don Mariano Dell’Omo, è il motore invisibile, ma sempre presente nella vita di un monastero benedettino, sia nella sua organizzazione, sia nella vita interiore del monaco. Il primo manoscritto della Regola con illustrazioni è il Codice 175, databile tra il 914 e il 934, mentre un altro più antico si conserva nella Bodleian Library. L’abate Giovanni vi è ritratto, vivente, nell’atto di offrirlo al fondatore dell’Ordine. Il codice 444 del secolo XI risale agli anni dell’abate Desiderio, poi papa, successore di Gregorio VII. Nella Regola vive la personalità stessa del Santo, che pone l’umiltà e l’obbedienza, l’ascolto della parola, a fondamento della vita conventuale.