Il prof. Mariano dell’Omo, direttore dell'archivio dell’Abbazia di Montecassino ricorda che l’Ordine benedettino ha avuto a cuore oltre la formazione spirituale dei monaci e dei fedeli, anche la cura materiale del corpo, secondo la massima mens sana in corpore sano. Nel quadro di questa attitudine va visto il Codice 97, che contiene erbari, descrizioni di piante medicinali e delle loro virtù terapeutiche, in particolare quelle che, secondo le credenze dell’epoca, costituivano antidoto al morso dei serpenti. Don Mariano qui mostra l’ebbio, o sambuco selvatico, cui la medicina medievale attribuiva diverse virtù, come curare i calcoli, l’idropisia, i dolori reumatici. E termina ricordando la figura di Costantino Africano che grazie ai suoi viaggi in Mesopotamia (l’attuale Iraq) fu uno straordinario mediatore culturale tra la medicina araba e la medicina della tradizione greca e latina, rappresentata dalla Scuola Salernitana.