Anna Rita Fantoni presenta il Manoscritto Ashburnham 361 conservato alla Biblioteca Medicea Laurenziana, che contiene il "Trattato di architettura civile e militare" di Francesco di Giorgio Martini (1439-1501). L’opera tramandata da questo manoscritto non è firmata, e dopo essere stata attribuita a Leonardo da Vinci, che ne fu possessore – come è testimoniato dalle sue annotazioni a margine di alcune carte – e a Leon Battista Alberti, soltanto agli inizi del Novecento è stata assegnata a Francesco di Giorgio Martini, architetto, ingegnere, scultore senese di grande prestigio nella seconda metà del Quattrocento. È un’opera, suddivisa in 355 paragrafi, che tratta di fortezze, città, edificazioni in mare e in luoghi paludosi, di palazzi pubblici, teatri, palazzi reali, porti, fondazioni, cioè di tutto quello che riguarda l’architettura in generale. Il testo è corredato da illustrazioni tracciate a penna con inchiostro bruno, di cui soltanto alcune acquerellate, in parte, in rosso, blu e verde. Sono almeno due le mani a cui si possono attribuire i disegni: l’una è proprio quella di Francesco di Giorgio Martini, l’altra forse quella di un suo collaboratore. Il codice fece parte della collezione del marchese Paolino Gianfilippi e fu venduta a Parigi al bibliofilo e matematico Guglielmo Libri, che nel 1847, in seguito a complesse vicende giudiziarie la rivendette a Lord Ashburnham. L’intera collezione Ashburnham ricca di circa duemila testi fu acquistata nel 1884 dallo Stato italiano, che la destinò alla Biblioteca Medicea Laurenziana.