Il Codice 339 testimonia un aspetto essenziale della vita monastica, quello della liturgia, l’opus Dei. È un manoscritto splendido, un sacramentario, che contiene i testi per la celebrazione della messa da parte del vescovo. In questo caso abbiamo l’indicazione del nome dell’abate della comunità in quel momento, l’Abate Desiderio, in carica tra il 1058 e il 1087, il più grande abate di Montecassino nel Medio Evo, che viene ricordato in relazione anche ad altri manoscritti. Il suo nome viene addirittura citato nella formula del canone della Messa, quello che oggi chiamiamo il Canone Primo. E dunque questo codice è un codice liturgico per eccellenza.