La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze conserva il Fondo Galileiano, che raccoglie quasi tutti gli autografi di Galileo esistenti al mondo, corredati da numerosi documenti, notizie e scritti a lui relativi, che permettono di ricostruire storicamente gli innumerevoli aspetti della sua vita privata e di scienziato. Questo immenso patrimonio si deve soprattutto all’appassionato lavoro di raccolta dell’erudito Giovan Battista Nelli che, alla metà del Settecento, dedicò la sua vita al recupero di qualunque manoscritto, documento o testimonianza fossero appartenuti a Galileo o ai suoi allievi. Nel 1818 il granduca Ferdinando III acquistò dagli eredi Nelli le carte galileiane e iniziò un lungo lavoro di riordino. Nel 1822 la raccolta entrò in Biblioteca Palatina e, dopo l’unione della Palatina alla Magliabechiana, alla nascita della Biblioteca Nazionale di Firenze il Fondo Galileiano entrò a far parte delle sue raccolte. Con le sue 347 filze manoscritte, il Fondo rappresenta una delle documentazioni più importanti della storia della scienza fra Seicento e Settecento. Comprende inoltre manoscritti dei discepoli di Galileo, (Castelli, Cavalieri, Torricelli, Viviani), i loro carteggi e quelli con i più importanti scienziati di tutta Europa. Infine della stessa collezione fanno parte i manoscritti e i diari dell'Accademia del Cimento.