Mara Filippi, architetto paesaggista, presenta l’Hypnerotomachia Poliphili (Pugna amorosa in sogno di Polifilo), sontuosa realizzazione letteraria del sincretismo umanistico, stampata a Venezia nel 1499 per i tipi di Aldo Manuzio. Il peculiare interesse della sua presentazione sta nel lasciare sullo sfondo l’analisi linguistica e filosofica, per seguire il racconto sul piano della pura visibilità. Si tratta della peregrinazione del giovane Polifilo alla ricerca della ninfa Polia nell’isola di Citera, evidente idealizzazione dell’isola di Venezia. La sua figura è calata in una minuta descrizione delle strutture vegetali e architettoniche dei giardini che attraversa, concepiti con rigore geometrico e trattati con raffinata arte topiaria. La concezione che sottende il sogno di Polifilo è chiaramente ispirata al De re aedificatoria di Leon Battista Alberti per il quale il giardino è elemento essenziale dell’architettura.