Albert Russell Ascoli, docente di Italianistica presso la Berkeley University e Presidente della Dante Society of America, è uno dei maggiori conoscitori di Ariosto e del Rinascimento italiano, che studia nel suo rapporto con la costruzione dell’identità nazionale (nation building). Invitato dalla professoressa Pettinelli a tenere una conferenza all’Accademia dell’Arcadia, risponde alle domande del prof. Marcozzi sulle ragioni del suo interesse per la prima edizione dell’Orlando Furioso. Per Ascoli è soprattutto lo scontro tra il mondo fantastico della cavalleria e la realtà storica italiana, segnata dalle invasioni provocate dalle guerre interne, che caratterizza il Furioso del 1516. Per noi che viviamo in un’epoca poco attenta alla storia, è importante conoscere le fonti della modernità: questo è un primo motivo di interesse per l’opera ariostesca. Un altro, di ordine letterario, è la non linearità del racconto che, a differenza dei poemi fatti per essere ascoltati, conta sulla capacità del lettore di seguire contemporaneamente diversi filoni narrativi. L’Ariosto, con la sua attitudine a complicare e a commentare la narrazione, si può considerare l’antenato del romanzo in prosa moderno e perfino delle serie televisive con la loro tecnica dell’entrelacement, dell’intreccio di tante storie e di tanti personaggi diversi. Ma su tutto aleggia la celebre ironia che trasfigura incessantemente la materia del canto. Accademia dell'Arcadia - Bosco Parrasio.