Il 31 gennaio 1975 il Ministro per i Beni Culturali e ambientali Giovanni Spadolini inaugurò al Castro Pretorio la nuova sede della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Leone, del Presidente del Consiglio Aldo Moro e della Camera Sandro Pertini. La Biblioteca Nazionale apre al pubblico «La grande Biblioteca d'Italia». Bibliotecari, architetti e artisti all'opera: 1975-2015, un nuovo spazio espositivo permanente, a cura del Direttore Andrea De Pasquale, nato per celebrare i quarant'anni anni da quella storica riapertura e i cinquant'anni dall'inizio dei lavori di costruzione della sede di Castro Pretorio. Per il nuovo edificio della biblioteca fu bandito un concorso nel 1959, cui parteciparono i più importanti architetti dell'epoca. Ben trentadue furono i progetti in competizione, nei quali era prefigurata anche una sistemazione dell'intera area urbanistica del Castro Pretorio, sulla quale incidevano i resti romani delle mura e del Castrum originario. La maggior parte dei progetti reca il segno dell'International Style. La nuova sede si caratterizzò fin dall'inizio come luogo di valorizzazione e fruizione dell'arte contemporanea. Alla costruzione dell'edificio seguì, quindi, nel 1970 un bando per l'ideazione e la realizzazione di opere d'arte, che furono poi realizzate da importanti artisti dell'epoca: per le sculture Osvaldo Calò, Saverio D'Eugenio, Oreste Dequel, Silvio Olivo, Ariosto Trinchera, Luigi Venturini, Raul Vistoli, Franco Cannilla, Carlo Carchietti, Pietro Consagra, Augusto Vanarelli, Aldo Caron; per gli arazzi Afro e Capogrossi; per gli affreschi Anna Romano, che realizzò anche il grande soffitto in legno per la Sala conferenze. L'attuale sede della Biblioteca, dunque, oltre a rappresentare un momento di sintesi di alcune tendenze del dibattito architettonico del secondo dopoguerra, coniuga insieme arte ed architettura ed è contenitore di uno "spaccato" delle correnti artistiche più rappresentative degli anni '60 e '70 del secolo scorso.