Il prof. Leen Spruit racconta come con l’invenzione della stampa e l’avvento della Riforma protestante la Chiesa si doti dello strumento dell’imprimatur (1487) e introduca la proibizione di stampare qualsiasi libro senza l’approvazione del vescovo (1515). Nel 1542 Paolo III istituisce la Congregazione del Sant’Uffizio, commissione di cardinali per l’esame dei casi di eresia, e nel 1571 Pio V la Congregazione per l’Indice dei libri proibiti, creando un conflitto di competenze tra le due congregazioni. Erano previsti due differenti tipi di proibizione: con o senza correzione. Nel primo caso il libro poteva essere riproposto in versione emendata; nel secondo restava escluso da qualsiasi tipo di lettura, salva la “licenza” che poteva essere concessa al generale di un Ordine, con facoltà di estenderla ai suoi membri. Per quanto riguarda in particolare lo sviluppo della scienza moderna, la Chiesa ha teso sempre a proibire le opere divulgative, piuttosto che le pubblicazioni destinate agli scienziati. Gli studi svolti dal prof. Spruit con il prof. Baldini lo portano a sostenere che: "dire che la Chiesa di per sé era antiscientifica non è più sostenibile".